Bivalvi
I Bivalvi sono un gruppo di molluschi caratterizzati dalla presenza di una conchiglia composta da due parti dette “valve” (da cui appunto il nome di bivalvi), di solito simmetriche ed unite fra loro da una cerniera. Tipici esempi di bivalvi sono le vongole e le cozze, che tutti noi conosciamo. I bivalvi sono organismi a mobilità limitata, che presentano adattamenti
caratteristici per la vita bentonica, ovvero per vivere in stretta associazione con il fondale (o con altri tipi di substrato). Ad esempio, molte specie di bivalvi, fra cui le vongole, utilizzano un “piede” muscolare per scavare all’interno della sabbia ed infossarsi, in modo tale da essere protetti nei confronti dei predatori. Dalla loro tana sepolta, questi bivalvi protendono delle
strutture chiamate “sifoni” che emergono dal substrato e vengono utilizzate per pompare acqua all’interno, richiamando così ossigeno e nutrienti, e per espellere prodotti di rifiuto all’esterno. I bivalvi infossatori tendono a dominare le comunità marine costiere dei fondi molli (sabbie e fanghi), ovvero sono la tipologia di organismi più numerosa ed abbondante
all’interno di questi habitat. Altri tipi di bivalvi, tra cui le cozze, utilizzano invece delle fibre particolari per fissarsi su substrati più duri, rocciosi, e sfruttano il movimento delle acque causato dalle correnti, dal moto ondoso e dalle maree per ottenere nutrimento ed ossigeno e per espellere i prodotti di rifiuto.
L’abbondanza dei bivalvi, soprattutto in corrispondenza delle coste sabbiose, è tale che quando si va in spiaggia è davvero comune il fatto di imbattersi nelle loro conchiglie, che vengono abbandonate sul fondale al momento della morte dell’animale e che, in seguito alle mareggiate, vengono trasportate a riva e depositate sulla spiaggia. Qui sotto riportiamo alcune immagine esemplificative di bivalvi che si ritrovano comunemente lungo le nostre coste.