CARTA
Rifiuti di carta in varie forme (fazzoletti, contenitori, bicchieri, cannucce, fogli…) frequentemente si incontrano sulle nostre spiagge portati dal mare e dal vento o incivilmente abbandonati dai frequentatori di esse.
Tra i rifiuti solidi la carta e il cartone non sono considerati pericolosi in quanto sono costituiti da fibre vegetali come la cellulosa che si degradano in breve tempo e sono riciclabili.
Nel mare, i tempi di degradazione sono più brevi rispetto ai metalli o alle plastiche: l’intervallo di tempo per quasi tutte le tipologie di carta va dalle 6 settimane per un giornale fino a 2 mesi per una scatola di cartone.
E’ da considerare che questi materiali sono spesso stampati e che gli inchiostri utilizzati possono rappresentare una minaccia per gli ecosistemi marini.
Anche i contenitori usa e getta di carta che hanno soppiantato le plastiche monouso possono contenere sostanze chimiche di sintesi di lunga durata potenzialmente tossiche per l’uomo, gli organismi e l’ambiente.
Il processo di produzione della carta ha un grande impatto ambientale: per fabbricarne 1.000 chilogrammi si utilizzano 15 alberi, 440.000 litri di acqua e molta energia. Se invece la carta viene riciclata per produrre 1.000 chilogrammi si utilizzano solo 2.000 litri d’acqua e non si taglia nessun albero.