Con 130 istituti, 553 insegnanti, 5.298 studenti coinvolti nell’anno scolastico 2018-19 nel percorso formativo online e oltre 35mila segnalazioni utili raccolte lungo le coste italiane, Guardiani della Costa si conferma, per il secondo anno di attività, uno dei più grandi progetti di citizen science in Italia dedicati all’ambiente marino.
Ogni scuola ha adottato un tratto di costa italiana, per un totale di 2.267 km adottati, pari a circa 1/3 dell’estensione delle coste naturali della penisola.
Nel periodo gennaio-maggio 2019 gli studenti hanno rilevato gli indicatori di qualità ambientale presi in considerazione dal progetto e gli aspetti socio-economici legati alla gestione della fascia costiera e delle sue risorse. Il risultato è un database di 35.698 segnalazioni, raccolte in maniera sistematica con l’ausilio delle schede guida contenute nella App di Guardiani della Costa e validate dagli esperti di OLPA Osservatorio Ligure per la Pesca e l’Ambiente.
Per quanto riguarda il tema biodiversità le attività di campo hanno restituito una fotografia generale della vegetazione e degli organismi marini che rispecchia la naturale distribuzione geografica conosciuta, con interessanti segnalazioni per la presenza di specie protette o poco comuni (nacchera o Pinna nobilis, dattero di mare, ciprea, doglio, Patella ferruginea) come pure per diversi spiaggiamenti di mammiferi marini e tartarughe.
Nell’ambito dello studio degli effetti del cambiamento climatico, nel senso delle conseguenze riconducibili ai cambiamenti dovuti al riscaldamento globale – tra gli altri – sono state rinvenute 6 specie aliene (tra gli organismi spiaggiati i crostacei decapodi Callinectes sapidus e Percnon gibbesi, i molluschi bivalvi Brachidontes pharaonis e Anadara inaequivalvis, l’alga Asparagopsis armata e il mollusco gasteropode Rapana venosa; tra le specie ittiche commerciabili due specie di origine atlantica come il barracuda boccagialla e il pesce serra). Seppur rinvenute in aree già note, il fatto che degli studenti delle scuole superiori, con strumenti molto semplici a disposizione, abbiano potuto identificarle e censirle, sottolinea l’importanza e l’efficacia del coinvolgimento della cittadinanza per ottenere informazioni utili ad aggiornare le mappe di distribuzione delle varie specie invasive.
Con 12.565 record, quello dei rifiuti marini è stato l’argomento che ha ottenuto il maggior numero di segnalazioni, mettendo in risalto una criticità ambientale ormai tristemente nota. I rifiuti in plastica costituiscono la gran parte del materiale ritrovato (67%, in primis bottiglie e contenitori di liquidi, sacchetti, mozziconi e filtri per sigaretta, oggetti di plastica vari, cassette di plastica o polistirolo, contenitori per alimenti), rimarcando la necessità di attivare cicli di gestione dei rifiuti urbani maggiormente efficaci in modo da evitarne la dispersione nell’ambiente ed il trasporto fino al mare.
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